Lo staff della Stazione Radioastronomica di Medicina ha acquisito una notevole esperienza su un notevole numero di aspetti inerenti la costruzione di un radiotelescopio. All'interno dei suoi laboratori sono state progettate, sviluppate e testate molte soluzioni tecnologiche implementate nei tre principali radiotelescopi italiani. Il sistema di superfice attiva (implementato sia nell'antenna di Noto sia nel Sardinia Radio Telescope), il nuovo concetto di vertex room per aumentare l'agilità in frequenza dell'antenna (implementato nelle antenna di Medicina e Noto), la soluzione innovativa per la rotaia (implemetata nei tre radio telescopi italiani), la progettazione e l'assemblaggio dei ricevitori e lo sviluppo di software per il controllo dell'antenna sotto tutti gli aspetti osservativi sono esempi delle competenze acquisite nel corso degli anni.
Nell'ambito del Progetto SRT, Sardinia Radio Telescope, il personale della Stazione Radioastronomica di Medicina è stato pesantemente coinvolto nella varie fasi di progetto, costruzione ed installazione delle seguenti parti:
- Supervisione della costruzione meccanica dell'antenna
- Attuatori della superficie attiva
- Servo meccanismi per la movimentazione
- Servo minori
- Cablaggio di interconnessione dei sistemi elettronici di controllo
- Software per il controllo dell'antenna e gestione delle osservazioni
- Ricevitori
- Sistemi di acquisizione (backend nel continuo)
L'assemblaggio ed il test dei ricevitori primi 3 ricevitori previsti nella fase di Commissioning di SRT (Banda C, Banda K e Banda L/P) è avvenuto presso i laboratori della Stazione Radioastronomica di Medicina.
Lo Square Kilometre Array (SKA) è un progetto che vede coinvolti l'Italia, Inghilterra, Olanda, Svezia, Cina, Australia, Canada e Sud Africa, il cui scopo è la costruzione di un radiotelescopio che sarà cento volte più sensibile rispetto a qualsiasi altro radiotelescopio esistente. Lo SKA consentirà ai radioastronomi di domani di osservare il cielo radio tramite uno strumento rivoluzionario formato da una miriade di sottostazioni distribuite su di un’area di tremila Km di diametro tra l’Australia e l’Africa.
IRA-INAF è Work Package leader del sistema ricevitori inteso come quel blocco di amplificazione/filtraggio del segnale che va dall’uscita del Low Noise Amplifier all’ingresso dell’ADC. In particolare, lo staff della Stazione Radioastronomica di Medicina sta studiando le problematiche associate all'implemetazione di array con un prototipo, chiamato MAD (Medicina Array Demonstrator) pertanto sono in fase di studio le metodologie di calibrazione, il test di nuovi back-end e l'implementazione dei necessari algoritmi di calcolo.